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Concerto Pianoforte e Violino - Villa e Hoxholly

sabato 16 aprile - ore 21,15

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Sabato 16 aprile si è svolto il secondo concerto della stagione musicale dei Concerti di Primavera alla Casa della Musica di Castellamonte. Sul palco si è esibito il virtuoso violinista Fation Hoxolli, albanese di origine, ma in Italia dal 2003, che ha incantato i presenti con una interpretazione molto sentita e coinvolgente. Al pianoforte si è esibito Francesco Villa, castellamontese e insegnante di pianoforte anche presso la Scuola di Musica "Francesco Romana", accompagnando con grande precisione l'esecuzione del violinista. Nel concerto sono stati presentati brani di Beethoven, di Brahms e di Wieniawski.

Il concerto è stato organizzato dall'Associazione Filarmonica Castellamonte in collaborazione con l'Associazione Concertistica Castellamonte, con il patrocinio dell'Arbaga piemontese e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Castellamonte con il prezioso contributo della Fondazione CRT.

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articolo scritto per Il Canavese da Francesca Preziosi:

FRANCESCO VILLA AL PIANOFORTE, FATION HOXHOLLI AL VIOLINO
Orgoglioso di presentarli e ospitarli Giacomo Spiller, Presidente della Filarmonica castellamontese.
Castellamonte- Sabato 16 aprile nel salone della Casa della Musica , per la seconda serata dei concerti di Primavera, è stato proposto un repertorio cameristico all’insegna di grandi sonate per duo: la  n.7 in do minore op. 30 di Beethoven e la n.3 in re minore op.108 di Brahms ; e poi il ”Tema con variazioni” op 15 e la Polanaise Brillante op 4. n.1 di H. Wieniawski. Da un lato Francesco Villa, il rigoroso interprete delle partiture, dall’altra Fation Hoxholli, senza leggio nè spartiti, gli occhi chiusi, la faccia contrita nella memoria dell’intero repertorio: il fiat straordinario del suo violino settecentesco che scalfisce l’aria, e la mimica del virtuoso con i suoi “staccati in martellato”, le vigorose e drammatiche tensioni delle formule strumentali, su cui Villa interviene fra ritmico e melodico, con agganci di scale velocissime, fra ottave possenti, contrasti, accenti e rallentate dinamiche timbriche che mantengono viva la tensione emotiva dei movimenti. Sul pianoforte Villa ripropone tutte le varianti dell’estro creativo beethoveniano, al violino Hoxholli esegue il Wieniawski malinconico e struggente , dagli “staccati rapidi” fra gli armonici semplici e doppi: la poetica slava  su cui si è innestato il pathos estasiante di Paganini . Il dialogo quasi sillabato fra i due strumenti, nell’epilogo della sonata brahmsiana, svela all’uditorio questo connubio straordinario di rigore e plasmabilità interpretativa, dalle più ricche e vitali ritmicità alle più melodiche distensioni.

Francesca Preziosi

 

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